La politica non dovrebbe essere una professione

Pubblicato il 15 ottobre 2023 alle ore 07:27

di PIERANTONIO LUTRELLI - Nel contesto politico attuale, emerge una critica che mette in discussione l'idea che l'impegno politico debba coincidere con la vita fisica di un individuo. Questo articolo mira a esplorare tale questione, sottolineando la necessità di un rinnovamento per promuovere il coinvolgimento di nuove figure nella sfera politica.

La distinzione tra vita politica e vita fisica:

Spesso si assiste a una mentalità secondo cui coloro che intraprendono un impegno politico debbano dedicare l'intera loro vita a tale scopo diventando dei veri e propri professionisti della politica. Tuttavia, è importante comprendere che l'impegno politico può e dovrebbe essere distinto dalla vita fisica. La politica richiede competenze, idee e passione, ma non necessariamente deve coincidere con l'intera esistenza di un individuo. Purtroppo pensando a questo concetto a tutti noi vengono in mente tanti nomi di persone che si ergono ad "indispensabili" nella costruzione del dibattito, nella vita dei partiti e di conseguenza nelle istituzioni. 

Il ruolo dei partiti politici:

I partiti politici hanno un'influenza significativa nella selezione dei candidati per le elezioni e nella formazione delle liste. Tuttavia, se all'interno di questi partiti si verificano dinamiche che promuovono solo le stesse persone, si rischia di limitare l'ingresso di nuove e innovative figure politiche. Se l'offerta è sempre variegata tra quei dirigenti che mutano forma e colore, ma che sono presenti da anni, anche gli elettori prima o poi si stancano o meglio dovrebbero. Perché questo andazzo può scoraggiare gli individui motivati dal partecipare attivamente alla politica, poiché non vedono un ambiente favorevole al loro coinvolgimento. Gli elettori sono inclini al cambiamento e lo hanno spesso dimostrato, bensì sono più refrattari nel procurarselo, per il discorso già fatto, visto che nell'organismo decisionale stanno grossomodo al di fuori. Eppure, prendendo ad esempio il Pd, qualcosa la vicenda ultima della vittoria di Elly Schlein alla segreteria nazionale, dovrebbe averla insegnata: si è registrata una difformità di consenso tra gli iscritti al partito e la gente all'esterno, elettori o potenziali tali. Già, perché restano solo potenziali alle elezioni vere, quando tra la busta "A", "B" o "C" è sempre la stessa solfa. 

La necessità di un rinnovamento politico:

Per garantire una politica dinamica e rappresentativa, è fondamentale pertanto promuovere il rinnovamento della classe dirigente. Ciò implica l'apertura a nuove idee, la valorizzazione di competenze diverse e l'incoraggiamento di persone motivate a entrare nel mondo della politica. Dobbiamo però superare l'idea che l'impegno politico debba coincidere con la vita fisica, in modo da attrarre e coinvolgere una gamma più ampia di talenti e prospettive. Quando vedo le stesse proposte da anni dico tra me e me: "se questa persona avesse avuto qualcosa da dare in termini di idee e contributi fattivi, ha già abbondantemente avuto la sua occasione per farlo". 

La mancanza di diversità e innovazione:

L'assenza di un rinnovamento politico può portare a una stagnazione delle idee e delle politiche. Quando le stesse persone occupano le posizioni di potere per un lungo periodo di tempo, si rischia di limitare il progresso e l'evoluzione. La politica ha bisogno di una costante infusione di nuove energie, prospettive e soluzioni innovative per affrontare le sfide che la società impone. Se oggi i ragazzi di vent'anni sono lontani dalla partecipazione politica, il motivo a mio avviso,  è dato anche anche dalla presenza troppo paludata dei protagonisti della scena politica attuale. Se i giovani ascoltano più i messaggi "politici" provenienti dai rapper, qualche interrogativo bisognerà pur porselo. 

 

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