Paulo Roberto Falcao: l'artefice del risveglio della Roma negli anni '80

Pubblicato il 21 ottobre 2023 alle ore 22:11

di PIERANTONIO LUTRELLI - Gli anni '80 sono stati un periodo d'oro per il calcio italiano, e per me sono stati gli anni in cui ho iniziato a capire cosa significasse davvero questo sport. Il primo campionato che ho seguito con passione è stato quello del 1980-81, un'annata che ha segnato l'inizio di una nuova era per la Roma, guidata dall'allenatore svedese Nils Liedholm. La Roma, fino all'anno precedente, era sempre stata considerata una squadra di media classifica, ma in quell'anno qualcosa stava per cambiare. La Figc decise di aprire le frontiere, permettendo ai club di acquistare calciatori stranieri. Fu in questo contesto che la Roma si distinse, acquistando il brasiliano Paulo Roberto Falcao, un giocatore relativamente sconosciuto in Europa, ma che gli astuti osservatori della Roma - guidata dal grande presidente Dino Viola -avevano individuato in Brasile. Ed è proprio a lui che dedico questo post in occasione del suo settantesimo compleanno, avvenuto lo scorso 16 ottobre. Falcao aveva 27 anni, ma un'esperienza da veterano e una classe immensa. Nel centrocampo, conferiva sicurezza a tutta la squadra e in poco tempo divenne l'uomo di fiducia dell'allenatore. "È Falcao che dirige l'orchestra in campo. Io, al massimo, qualche volta gli scrivo la musica o arrangio lo spartito seguendo certe idee", diceva a quei tempi il compianto Liedholm, rendendo molto bene l'idea. Era un calciatore completo: ambidestro, forte di testa, dotato di grandi doti nel dribbling, ottimo controllo di palla. Sapeva proteggere la difesa facendo il difensore aggiunto ed allo stesso tempo attaccare. Aveva visione di gioco e capacità di finalizzare goal importanti. Indossava la maglia numero 5, un numero solitamente assegnato agli stopper, ma lui, che non era uno stopper, l'aveva scelto come suo distintivo personale. Dimostrando anche qui di essere molto avanti con i tempi. Ancora oggi, quando vedo un calciatore della Roma con la maglia numero 5, mi emoziona pensare che quella sia stata la maglia di Falcao. Il calciatore brasiliano di Porto Alegre fu così abile nel cambiare la mentalità della squadra e nel farla crescere, che la Roma iniziò subito a lottare per lo scudetto, e ci riuscì quasi. Fu solo per un goal annullato di Turone che la Juventus riuscì a sancire la sua vittoria, poiché nello scontro diretto alla penultima giornata di campionato la partita finì a zero a zero tra le polemiche che non si placano nonostante siano passati 43 anni. A fine stagione, la Juve terminò con 44 punti e la Roma con 42 punti. Falcao si era guadagnato l'appellativo di "Ottavo Re di Roma" e aveva infuso un grande entusiasmo in tutta la città. Per lo scudetto bisognerà attendere il 1983, ma la cosa che più mi ha colpito è che quando lui era in campo, tutti noi bambini che tifavamo per la squadra, ci sentivamo parte di qualcosa di più grande. Era un qualcosa che andava oltre il calcio. Aveva il sapore del riscatto. Vincere in maniera non facile, non scontata, ha un sapore molto più importante di quando si è abituati a vincere sempre e a vincere facilmente. Fu proprio da bambino seguendo la Roma che mi accorsi di non essere "vincentista". Paulo Roberto Falcao era il rappresentante di un mondo povero veniva da quel sud del mondo, ma aveva saputo riscattarsi e portare una squadra non abituata a vincere sul tetto d'Italia e d'Europa.

Il “goal” di Turone

10 maggio 1981, allo Stadio Comunale di Torino va in scena Juventus-Roma. Alla vigilia della gara, la Juve è in testa alla classifica con un punto di vantaggio sulla Roma. La sfida è intensa. L'arbitro Bergamo dimostra fermezza sembra immune da pressioni psicologiche, tanto che al 17º minuto della ripresa espelle Furino, mediano di origini siciliane, solito a entrare con eccessiva durezza. Pochi minuti dopo, l'appuntamento che passa alla storia: Conti-Pruzzo-Turone che di testa anticipa Falcao: gol della Roma, capovolgimento in vetta alla classifica. Bergamo convalida il gol e indica verso il centrocampo con il braccio destro, ma il suo sguardo incrocia la bandierina del guardalinee Sancini che annulla la rete. La Juve si aggiudicherà il campionato, con la Roma che si classificherà - come detto sopra- soltanto seconda a due punti di distanza.

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