Il potere del segretario nazionale: il sistema elettorale italiano e la mancanza di autonomia alla base dei partiti

Pubblicato il 6 ottobre 2023 alle ore 15:37

di Pierantonio Lutrelli - Negli ultimi anni, è emerso un fenomeno preoccupante all'interno dei partiti politici italiani: la tendenza a evitare di scontentare il segretario nazionale. Questo accade perché coloro che si mettono contro il leader rischiano di essere esclusi dalle future candidature. Questo sistema ha radici profonde nel contesto elettorale italiano, caratterizzato da liste bloccate senza preferenze e collegi uninominali, dove il potere decisionale si concentra principalmente nelle mani dei leader e della capitale, Roma. Dall'entrata in vigore del sistema elettorale attuale nel 2006, (da Porcellum a Rosatellum cambia solo la quota marginale dei collegi) la voce dei cittadini all'interno dei partiti politici è stata notevolmente ridimensionata. La base ha poco o niente potere decisionale sulle scelte e sulle candidature, mentre i leader nazionali e i vertici dei partiti hanno il controllo quasi totale sul processo decisionale. Questa situazione solleva una serie di interrogativi sul funzionamento della democrazia interna ai partiti. Sebbene sia importante che i partiti siano organizzati e guidati da una leadership forte, è altrettanto fondamentale garantire la partecipazione attiva dei membri e la possibilità di influenzare le decisioni. Tuttavia, nel sistema attuale, la voce dei membri di base viene spesso soffocata da una cultura di conformità e obbedienza nei confronti del segretario nazionale. La ragione principale per cui questo sistema è ben accetto da tutti è la mancanza di incentivi per cambiare. I vertici dei partiti, inclusi i segretari nazionali, beneficiano enormemente da un sistema che consolida il loro potere e limita la concorrenza interna. Il mantenimento dello status quo garantisce loro un controllo stabile e una maggiore sicurezza nelle future elezioni. Tuttavia, questa situazione limita la rappresentatività dei partiti e sminuisce il ruolo dei membri di base. L'assenza di meccanismi di selezione democratica per le candidature può portare a una mancanza di diversità e ad una scarsa rappresentanza dei vari interessi all'interno dei partiti. Ciò può indebolire la democrazia interna e minare la fiducia dei cittadini nella politica. Per superare questa situazione, sarebbe necessario un cambiamento radicale nel sistema elettorale italiano, con l'introduzione di meccanismi di selezione delle candidature più inclusivi e trasparenti. Inoltre, sarebbe importante promuovere una cultura politica che valorizzi la partecipazione attiva dei membri di base e incoraggi la diversità di opinioni e la competizione interna. Il sistema elettorale italiano, con le sue liste bloccate senza preferenze e i collegi uninominali, contribuisce a creare un ambiente in cui i membri dei partiti tendono a evitare di scontentare il segretario nazionale per non compromettere le proprie opportunità di candidatura. Ciò limita la democrazia interna e la rappresentatività dei partiti, e richiede un dibattito approfondito sulla necessità di riforme per garantire una maggiore partecipazione e un sistema politico più inclusivo.